Il mistero di Alia: le Grotte della Gurfa

Alia le Grotte della Gurfa

Dove si trovano le Grotte della Gurfa.

In provincia di Palermo, Alia, è una graziosa cittadina di montagna che sorge sul versante sud-occidentale delle Madonie. Nasconde in essa una grande storia e tanti monumenti che la narrano. Luoghi incantati come le Grotte della Gurfa nate dalla sapiente maestria di….   Scopritelo in questo articolo.

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Come raggiungere Alia.

Il sacrificio di un non semplice percorso stradale per arrivarci è altamente ricompensato dalla visione di un ridente ed ospitale paese e quella di un eccezionale e misterioso manufatto.

Da Palermo percorrendo la SS 189 per Agrigento, al bivio Manganaro bisogna prendere la SS 121 direzione Catania.

Da Catania il percorso consigliabile è autostrada A 19 fino allo svincolo di Termini Imerese. Basta proseguire per Caccamo e SS 285 fino al bivio Manganaro e poi SS 121 così da raggiungere la città delle le Grotte della Gurfa.

Da Agrigento percorrendo la SS189 al 46 km, in prossimità del Centro Commerciale La Fornace, il vostro navigatore vi indirizzerà svoltando a destra sulla SP26 che invece sconsigliamo di percorrere. Proseguite sulla SS189 fino allo svincolo di Maganaro (67° km) e avrete un tragitto più comodo.

 

Primo insediamento di Alia.

Siamo nel versante sud occidentale delle Madonie e dopo pochi chilometri, ecco Alia. Un pacifico paese di origine araba, un’oasi di aria fresca, pulita e di tranquillità con bellissimi panorami soprannominata “città giardino”. Il primo insediamento si ha durante la dominazione araba. In quello che fu il feudo di Lalia, nascono i casali di Yhale’, Gurfa, Ottumarrano e Kharse. Nei secoli vi furono diversi passaggi di proprietà fino al 1617 quando Donna Francesca Cifuentes, vedova Celestri, diventa baronessa di Lalia, ottenendo dal re spagnolo Filippo III la concessione di colonizzare il feudo, edificare case, carceri, chiese, nominare il castellano, il capitano, il giudice ed altri ufficiali. Nasce così Alia.

Grotte della Gurfa come arrivare.

Una volta in città vi chiederete come arrivare alle Gotte della Gurfa. Raggiungere il sito archeologico sarà semplicissimo ma occhio a non sbagliare strada. Non seguite le indicazione di Google Maps che vi farà sbagliare l’ultimo tratto.
Per arrivare al sito basta uscire dal paese in direzione Valledolmo, precorrendo la SS121, e al primo svicolo un cartello che vi indicherà contrada Gurfa. Svoltate a sinistra, e raggiunto il bivio della Gurfa, svoltate subito a destra (a differenza delle indicazioni Maps). Avrete raggiunto il sito archeologico della Gurfa. Il parcheggio è sui lati della strada e l’ultimo tratto dovrà essere fatto a piedi tramite una strada acciottolata in salita.

Le grotte della Gurfa di Alia.

Lasciata la città di Alia, nelle immediate vicinanze, incontrerete uno dei più incredibili manufatti siciliani: “Le grotte della Gurfa”.  Non sbaglio nel definirle un manufatto. Non si tratta di grotte naturali ma di qualcosa di straordinario realizzato dall’uomo.

Sei ambienti su due livelli, scavati in uno sperone di roccia arenaria. Un vero e proprio monumento di architettura funeraria rupestre le cui origini e finalità sono ancora oggi oggetto di dibattito tra gli studiosi. Un esempio di storia, archeologia, mito e mistero di cui la Sicilia abbonda.
Appena si giunge nello spiazzo antistante si notano due ingressi. Ad un livello più alto una serie di aperture.

Entrando dalla porta sulla sinistra ci si ritrova in un’ampia stanza con il soffitto “a tenda”. Un corridoio immette in un altro ambiente a cui si può accedere anche esternamente dall’altra apertura. E non si può non restare sbalorditi dalle dimensioni di questo vano. A pianta circolare di oltre 16 metri di diametro a forma di campana con una volta che si restringe culminando in un foro ad oltre 15 metri di altezza, da dove si proietta verso l’interno un fascio di luce che in occasione dell’equinozio di primavera cade al centro della stanza. Un enorme “thòlos” camera mortuaria a campana, che gli studiosi paragonano per grandezza alla tomba di Agamennone a Micene o all’ipogeo di Hal Saflieni a Malta.
Lungo le pareti diverse file di buchi che dovevano servire da alloggiamento per le travi di sostegno dei soppalchi. Una rampa di scale scavata nella roccia che sarebbe proseguita con altre in legno per raggiungere i livelli soprastanti ed un corridoio di accesso alle altre stanze.

In questo secondo livello una serie di camere molto ampie con aperture a finestra e con fori e condotti collegati con le vasche di raccolta dell’acqua piovana alle sottostanti cisterne. Una di queste stanze ha una particolarità acustica misteriosa. Parlando contro il muro più lontano all’ingresso la voce maschile viene amplificata ed ascoltata. Quella femminile diventa un indistinguibile mormorio. Non si conoscono i motivi, e neanche l’uso di una stanza con questa particolarità.

 

Le origini delle Grotte della Gurfa.

Le origini della struttura sono molto incerte, in considerazione del fatto che furono utilizzate e quindi modificate fino a qualche decennio fa.

Alcuni studiosi delle le Grotte della Gurfa di Alia sostengono la tesi che sia di origini bizantine o tardo romana e che essendo la zona il “granaio di Roma” servisse da silos per l’ammasso del grano. E fu l’uso che ne fecero anche gli arabi in considerazione che il nome Gurfa deriva dall’arabo “ghurf”, camera. Termine ancora in uso tra i berberi per indicare magazzini di raccolta scavati nella roccia.

Altri studiosi la fanno risalire al periodo del rame e la stanza principale corrisponderebbe alla thòlos. E’ l’affascinante e studiata tesi del prof. Montagna che lo ritiene un tempio dedicato ad Afrodite che divenne sepoltura.
Risalirebbe al 2500/1600 a.C. ed intreccia la sua storia al mito di Minosse il re di Creta, ucciso dalle figlie del re Sicano Kokalos a Camico (città non ancora pienamente identificata della valle del Platani, e che per molti è Sant’Angelo di Muxaro) mentre era all’inseguimento di Dedalo in fuga dall’isola greca. Qui fu seppellito con una imponente cerimonia funebre raccontata da Diodoro. Solo molto tempo dopo il tiranno di Agrigento Turone, individuata la sepoltura, ne distrusse l’interno e restituì le spoglie del re a Creta.

Ad aggiungere mistero, tutt’attorno una serie di tombe a forno. La necropoli romana della Zorfara: zona archeologica quasi sconosciuta dove si trova una sorgente con acque sulfuree benefiche. Non si può escludere che vi sia stato nel tempo un doppio uso, funebre ed agricolo.

 

Curiosità.

Nel 1995 le grotte della Gurfa ad Alia sono state set del film “L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore.

 

Cosa vedere ad Alia oltre le Grotte delle Gurfa.

Prima di andare a visitare le Grotte della Gurfa il misterioso gioiello che ricade nel territorio di Alia, concedetevi una rilassante passeggiata per il piccolo centro, dove è possibile vedere antiche chiese e palazzi nobiliari. Magari iniziando dalla piazza S. Rosalia, ammattonata con grandi fiori geometrici, e dalla chiesa di Santa Rosalia, detta “a nica”, là dove sorgeva una piccola cappella votiva in ringraziamento per la salvezza dalla peste del 1624. Danneggiata da una frana, fu ricostruita con il contributo degli emigranti e della potente famiglia Guccione. Risalendo da via Vittorio Emanuele ci si imbatte nel palazzo “Veterinari”, un ramo della famiglia Guccione, con un prospetto che è la fusione di diversi stili ed i balconi in ferro battuto e mensoloni scolpiti.

Proseguendo, la chiesa tardo barocca di S. Giuseppe del XVIII sec. Interno ricco di stucchi con statue lignee dell’Addolorata dai bellissimi lineamenti del volto e quella di San Giuseppe con Gesù Bambino del Bagnasco. Ed ancora le statue di Gesù, Agnus Dei e quella dell’Immacolata Concezione ed i quadri di forma ellittica dove sotto forma di angeli sono raffigurati vari soggetti.

Proseguendo nel quartiere S. Anna, parallela alla via Garibaldi ecco la caratteristica via degli Archi dove nell’800 i Guccione per collegare le case di loro proprietà e per aggiungere qualche vano, realizzarono nottetempo al lume delle torce dei particolari archi di collegamento. Antesignani degli abusi edilizi, non avevano alcuna autorizzazione, crearono inconsapevolmente una caratteristica strada.

Risalendo la via Garibaldi, si trova la chiesa di S. Anna eretta nelle vicinanze di un capitello votivo dedicato alla Santa. Finita nel 1762 fu per molto tempo destinata a sepoltura. Ha subito nel tempo delle modifiche con intervento anche nel campanile arabo-ispanico con la cuspide rivestita di mosaici colorati ed all’interno abbellita con marmi e stucchi. Molteplici opere d’arte come il monumento funebre di Benedetto Guccione, il quadro di scuola del Novelli della Sacra Famiglia, la statua lignea di S. Anna che tiene per mano la fanciulla Vergine Maria, un olio su tela raffigurante l’Immacolata Concezione di autore ignoto di grandi dimensioni, la statua in legno policromo del Bagnasco di San Francesco di Paola e l’altrettanta splendida statua lignea della Madonna Addolorata di Benedetto Civiletti.

Risalendo via Garibaldi e via G. Cardinale si entra nella parte più alta ed antica di Alia: il quartiere Rapatello. Al culmine di una scalinata su un grande sagrato si affaccia il Santuario della Madonna delle Grazie. E’ una struttura costruita tra il 1630 e il 1639 per volontà di donna Francesca Cifuentes. In stile tardo rinascimentale a tre navate, anche se le due laterali sono state costruite recentemente. A pianta rettangolare delimitata da archi a tutto sesto. Vi si accede da un maestoso portone bronzeo, del maestro Pietro Giambelluca. Interno in stile barocco con stucchi perfilati in oro del Sesta. Un grande quadro olio su tela del XVIII sec. raffigurante l’Assunzione della Vergine di autore ignoto, un Crocifisso del XVII sec. ed opere più recenti di Gianbecchina e Totò Bonanno.

L’opera più pregiata e venerata è la statua lignea di scuola Gaginiana della Vergine che allatta il Bambino. Splendido richiamo alla Maternità. A fianco il palazzo Guccione in liberty siciliano. Costruito dalla facoltosa famiglia Guccione là dove prima vi era il palazzo baronale Santa Croce. Le balconate dei due ordini superiori presentano inferriate in ferro fuso a motivi fitomorfi  e l’ingresso principale presenta un portale con una corona di ferro battuto e due colonne con capitelli corinzi.

Numeri utili e informazioni.

Se ti stai recando ad Alia o hai in programma di fare una visita qui troverai dei numeri utili e la possibilità di chiedere informazioni su accessi, viabilità, parcheggi, eventi e feste in città.

Informazioni Turistiche – 091-8219528
Comune di Alia – 091 8210911
Polizia Municipale – 091 8882131

Per salute:
Guardia Medica – 091 7036337


DOMANDE FREQUENTI

L’ingresso alle grotte di Alia è gratuito?

Il sito archeologico può essere visto gratuitamente dall’esterno. La visita interna è a pagamento, ma ha un costo irrisorio e include la guida. Per esplorarlo internamente è necessario e consigliato, prenotare la visita tramite l’Ufficio Turistico Comunale con cui concorderete sia data che ora e sarete accompagnati da guide locali che vi racconteranno la storia del luogo.

Quanto costa visitare le Grotte della Gurfa?

Il costo della vista è di 5 euro a persona. Sono esclusi i bambini fino a 10 anni e gli adulti con età dai 65 anni in su, per loro l’ingresso è ridotto a 3 euro. Scolaresche e gruppi con più di 20 persone pagano il biglietto ridotto di €.3,00. L’ingresso è gratuito per gli insegnanti previa dimostrazione del relativo documento rilasciato dall’Istituto Scolastico o dall’Ufficio Scolastico Regionale.

Come prenotare la visita grotte della Gurfa?

Per fissare una visita guidata al sito archeologico è possibile è possibile procedere in due modi. Se avete deciso parecchio tempo prima di effettuare la visita, potrete inviare una e-mail al seguente indirizzo: ufficioturisticoalia@libero.it .
Per programmare una visita pochi giorni prima è meglio contattare l’Ufficio Turistico di Alia al numero 091-8219528 e concordare le modalità. Meglio se con almeno due giorni di anticipo dato che l’ufficio è aperto dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 13.00 (in estate e periodi caldi dalle 10.00 alle 12.00) e il mercoledì dalle ore 15.00 alle 18.30.
Nel caso siate già ad Alia e volete provare ad effettuare la visita, provate a contattare il numero 091-8219528 nell’eventualità che qualche guida risulti disponibile.

Come posso pagare il biglietto per la visita?

Puoi pagare il biglietto d’ingresso con POS recandoti presso l’Ufficio Turistico del Comune di Alia sito in via Vittorio Emanuele, oppure direttamente alle grotte (previo appuntamento) ma in contanti.

Le grotte della Gurfa quando si possono visitare?

Le grotte di Alia si possono visitare tutto l’anno ma il periodo consigliato va dalla primavera all’autunno. Nel periodo invernale a causa delle piogge, le strade potrebbero essere non idonee e a causa della scarsa luce, l’interno potrà risultare meno visibile. Infatti le grotte di Alia sono illuminate esclusivamente dalla luce naturale.
Si consiglia di avere con se delle scarpe di ginnastica o da trekking. Appena arrivati si parcheggerà per strada e tramite un tratto sterrato si raggiunge il sito.

Dove mangiare nel dintorni delle Grotte della Gurfa?

Nel sito archeologico non troverete locali o bar dove poter mangiare o bere, quindi arrivate in loco forniti di ciò che vi occorre. Nei paraggi, a circa 3 km, si raggiungono degli agriturismi e a 5 km il paese di Alia fornito di trattorie e bar.

Eccoloo.it © con la collaborazione informativa di Alberto Cuccia © – (Tutti i diritti sulla proprietà intellettuale sono riservati)

Alberto

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