I sentieri che scopriremo riguardano l’isola di Salina in Sicilia, l’antica Didyme (la “gemella”), che ha una storia che parte almeno dalla fine del V millennio a.C.
Formata dai tre Comuni di Leni, Malfa e Santa Marina Salina – assieme a tutte le loro frazioni, per un totale di otto paesi – si trova proprio al centro delle isole Eolie; ha una natura rigogliosissima e per questi fattori è stata più volte definita come il “cuore verde” dell’arcipelago.
Non è conosciuta come dovrebbe e solo negli ultimi tempi – in momenti in cui si stanno riscoprendo determinati valori e tradizioni – l’isola delle due montagne gemelle sta mediaticamente salendo agli onori della cronaca.
Luogo di natura vulcanica, non ha solo il mare dal blu intenso da offrire ma anche un’inaspettata quantità e varietà di percorsi trekking a Salina, montani e collinari.
La nostra mappa dei sentieri di Salina offre più di un racconto da scoprire e, la varietà delle piante, molto spesso nasconde a sua volta informazioni sugli usi e costumi locali. L’ isola di Salina Eolie offre una natura che va dalla classica macchia mediterranea a quella tipicamente nordica, creando non poco stupore anche tra chi inizialmente era scettico al riguardo.
Le escursioni a Salina non sono però solo cammino, panorami e vegetazione; a Salina le escursioni offrono Storia nelle sue varie sfaccettature (archeologica, migratoria, politica) e i suoi intrighi, mitologia e tradizioni magiche… Un cammino tutto da scoprire, sulla strada dell’elevazione spirituale.
Salina è uno dei luoghi dove poter scoprire dei nuovi percorsi naturalistici in Sicilia. Prenota una delle case vacanze a Salina e inizia questo viaggio con noi alla scoperta dei meandri dell’isola, perché Salina non è solo mare…
Monte Fossa delle Felci, il tetto delle Isole Eolie
Monte Fossa delle Felci (962 m) è la vetta più alta delle Eolie, uno dei vulcani spenti di Salina, l’ascesa verso il “cielo” più alto. Una risalita verso l’Elevazione dell’anima, viaggiando alla scoperta del cratere nel bosco e di sentieri fiabeschi celati tra le piante endemiche.
Per gli appassionati di trekking a Salina, la salita alla Fossa delle Felci è la più agevole, la più completa e la più varia nell’intero territorio eoliano. Ci sono infatti varie opzioni, che permettono di scegliere il tipo di passeggiata.
Per vivere un vero viaggio esperienziale, si consiglia di partire dalla zona dove sorgeva il tempio di una dea, un’antica Grande Madre (oggi c’è il santuario cristiano della Madonna del Terzito, a Valdichiesa) e affrontare il sentiero dello Spirito, quello che risale per l’antico vallone dove scorreva la fonte d’acqua, quindi passare nel luogo dove ancora il flusso fa sentire la sua presenza tra i boschi.
Arrivati in alto, scendere nel cratere ricoperto da querce, pini e castagni, in cui misteri divini e intrighi umani si confondono. Si consiglia anche un giro di ulteriori 40 minuti verso Serro Capo, dove lo spirito si espande, passando da un tunnel di luce verso la rinascita.
Occorre ricordarlo: la bella stagione è soprattutto uno stato d’animo, che deve far superare le difficoltà; bisogna quindi andare a camminare nelle valli eoliane per il piacere di muoversi, respirare bene e scoprire una tradizione così multiforme da sembrare infinita. Proprio per questo, qualsiasi momento dell’anno può essere quello indicato per poter vivere i sentieri di Salina, l’antica Didyme.
Tra i percorsi naturalistici della Sicilia, quanti luoghi possono vantare un patrimonio florido e dal carattere così marcato?
In quanti posti i camminatori hanno potuto mai vivere una tale varietà, come nei sentieri per Monte Fossa delle Felci?
C’è da scommetterci, con la certezza di vincere: pochissime zone possono dare tanto, soprattutto se raccontate non limitandosi a snocciolare fredde nozioni. I visitatori di Salina vengono coinvolti da storie che lascino la sensazione di conoscere da sempre quella realtà e di esserne persino protagonisti.
Salina è l’isola delle Eolie dai meravigliosi equilibri e i tanti sentieri verso la cima di Monte Fossa delle Felci sono assolutamente indicati per chi vuole ritrovare se stesso nelle vallate ancestrali, dove si aprono panorami su quelle che sono le vere cartoline delle Isole Eolie.
Trekking a Salina verso l’ampio respiro di Vallespina
È il giro ad anello nei due dei quattro sentieri più bassi nella zona di Leni, camminando tra il vulcano più antico e quello più giovane dell’isola, dove volteggia incontrastato il Falco Eleonorae durante la tarda estate e l’inizio dell’autunno.
Il trekking Salinaguarda su unospecchio d’acqua immenso, con Filicudi e Alicudi davanti, scortati lungo il tragitto da Lipari e Vulcano alle spalle.
Si tratta del percorso che farà la felicità di chi si interessa anche di vulcanologia e chi ama visitare Salina a piedi.
È il primo livello della Conoscenza, basato sulle immagini e le nozioni, con una vista mozzafiato sul Filo di Branda (lo strapiombo più alto dell’isola), che supera i 500 m.
Tra alberi d’ulivo, euforbie e lentisco, questo percorso trekking in estate offre il meglio di sé al tramonto (sia per la temperatura più bassa e sia per l‘ampia apertura sul mare), che durante quest’orario regala dei colori magnifici.
Lo spiazzo aperto di fronte una vecchia casa contadina guarda verso il sole calante, dove si può vivere l’esperienza della meditazione.
I sentieri Salina, la misteriosa “Pietra che suona”
In un dislivello di 200m, l’escursione a Salina tocca i due sentieri più alti dei quattro complessivi (gli altri due sono stati descritti prima), che un tempo conducevano alla ricca zona degli alberi d’ulivo piantati sui secolari muretti a secco, tra Leni e Pollara (località di Salina dove è stato giratoIl Postino, con Massimo Troisi).
Un sentiero di Salina di livello più impegnativo, con pendenze maggiori, che porta a quella che è rimasta nelle nebbie dei racconti più sbiaditi: “La Pietra che suona”. Qualcuno ipotizza che sia vuota… Non è così!
Percuotendola, emergono suoni antichi e solo parzialmente assopiti. È il livello superiore della Conoscenza, il secondo, quello più arduo, sviluppato sulla ricerca dei suoni – origine dei princìpi universali – e sulle astrazioni che cominciano a formarsi nello spirito.
Il cammino, l’esperienza, non può essere spiegato ma solo vissuto.
E’ uno dei sentieri di Salina consigliabile in bassa stagione oppure nei tardi pomeriggi estivi, per ammirare il tramonto. Luogo ideale per la meditazione, prima di andare a dormire a Salina nelle Eolie e previa verifica della pulizia del sentiero, curato da alcuni volontari locali.
Salina trekking sul lago di Lingua
Un’escursione a poco meno di 200 m sul livello del mare nelle alture di Lingua, frazione del Comune di Santa Marina Salina, tra case abbandonate, grotte degli spiriti e adiacenti necropoli, scoprendo borghi marinari e musei.
L’escursione a Lingua è più lineare, si volge lungo una via a cui si può accedere dalle tantissime traverse che salgono dal paese, calibrando la durata del percorso a seconda delle esigenze.
Tra le spine sante, in una deviazione dalla strada principale, si trova nascosta a “Rutta d’u Monachieddu” (la “Grotta del Monachello”), un antro che si dice fosse abitato anticamente da uno spettro che terrorizzava i viandanti.
Una volta tornati in carreggiata, la strada disseminata di ginestre fiorite (apprezzabili in primavera) porterà infine tra degli alberi d’ulivo e altri interminabili muretti a secco, ammirando dall’alto il lago isolano, la cui Storia sembra non finire mai, dall’antichità ai giorni nostri.
Dopo la discesa, si passa per un antico borgo marinaro, di fronte al faro di Salina silenzioso sull’altra sponda del laghetto di acqua salmastra, dove veniva estratto il sale e dove ancora oggi, spesso, riparano variopinti uccelli migratori.
Le oscure Grotte dei Saraceni
Il percorso della trasformazione. Dal buio delle antiche Grotte nascoste alla risalita verso la luce degli anfiteatri naturali che si schiudono tra le piante.
Questo è uno dei sentieri di Salina tra i più impegnativi: parte da Santa Marina Salina, nel lato orientale dell’isola, e risale verso l’altura presso Serro dell’Acqua.
Le grotte sono state sfruttate da un insediamento rupestre di Salina, durante le invasioni piratesche in epoca medievale, celate a qualsiasi sguardo esterno dentro un vallone.
Il luogo oggi può essere raggiunto affidandosi a chi è esperto della zona.
Le grotte sono nascoste sotto una discesa sabbiosa (le scarpe da trekking sono indispensabili, assieme a degli appositi bastoni).
Da notare, all’interno, tracce probabilmente di rituali religiosi. Da visitare quando il sole non batte forte.
Il tragitto dà inoltre la possibilità, cimentandosi in una impegnativa risalita, di andare verso Pizzo Capo per ammirare alcuni dei panorami migliori in assoluto, grazie alla visione delle altre sei isole dell’arcipelago delle Eolie e lo sguardo da gettare verso l’ampia distesa di Malfa dove alcuni avranno prenotato una delle case vacanze.
In questo caso vi sarà quindi la possibilità di proseguire verso Valdichiesa, passando per il sentiero in cui il bosco fitto di Salina respira grazie alle eriche e agli eucalipti. Quest’ultima opzione è consigliata per la bassa stagione, con un dislivello di 600m.
DOMANDE FREQUENTI.
Che differenza c’è tra hiking e trekking?
Sono due termini affini e spesso il termine trekking è di uso più comune per definirli entrambi. Nello specifico hiking deriva dalla parola inglese hike, una lunga camminata, un’escursione, un percorso da fare in giornata. Mentre il trekking è più una camminata o un percorso, più lungo e impegnativo, da svolgere anche in più giorni.
E’ possibile fare trekking e hiking a Salina?
Si, certamente, i percorsi da scoprire sull’isola di Salina sono tanti, collinari e montuosi. Grazie alla sua natura rude e incontaminata è possibile scoprire scorci di rara bellezza. In questo articolo ne vengono descritti alcuni.
Vivo nell'isola di Salina, il cuore verde delle Eolie, patrimonio UNESCO. Guida escursionistico-ambientale, laureato in Filosofia, con un passato come giornalista pubblicista, oggi sono iscritto ad Assoguide; amo la natura e a maggior ragione adoro raccontarla. Le escursioni che organizzo portano a conoscere la bellezza di un territorio che oltre al meraviglioso mare ha molto di più, capace di offrire davvero tanto ai visitatori per buona parte dell'anno. La mia passione porta i camminatori a far conoscere la Storia, la mitologia e le tradizioni magiche di un Sapere che altrimenti andrebbe perduto. Quando il trekking diventa un'esperienza inedita e totale, che fa venir voglia di tornare a camminare per saperne ancora di più.
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